Il fiato non è una parte dell’allenamento.
Il fiato è destino.
Nella BKFC non puoi fingere: la distanza è cortissima, i colpi sono pieni, il ritmo è un animale che ti morde le caviglie.
Se il fiato non regge, non reggi tu.
Punto.
Io il fiato l’ho sempre avuto.
E infatti ci sono due momenti della mia carriera recente che lo raccontano meglio di qualsiasi parola.
Il primo è stato a Philadelphia.
Dopo i primi scambi ho guardato il mio avversario negli occhi…
e ho visto la verità: lui era già in debito d’ossigeno.
Io no.
Io ero caldo, lucido, presente.
E quando capisci che tu respiri bene e l’altro no…
la battaglia cambia.
Il secondo è stato ancora più chiaro: Roma. Il Mondiale.
Dal terzo round eravamo entrambi segnati, smaccati, provati.
Ma lì si vede chi ha allenato il fiato come un’ossessione.
Lui ha iniziato a rallentare.
Io no.
Io ho accelerato fino all’ultimo secondo del quinto round, senza mai concedergli un attimo.
È lì che vinci un mondiale:
non nel colpo più forte,
ma nel fiato che non muore.
E questa mentalità nasce anche dalla routine che faccio ogni giorno.
Una routine semplice solo in apparenza.
Una routine che allena resistenza, calma, lucidità, ritmo.
🔥 LA ROUTINE DEL FIATO – METODO 6-15-10-0
Questo protocollo lo faccio tutti i giorni.
È diventato un mio marchio mentale: prepara la respirazione al ritmo dei round BKFC e costruisce una calma da guerra.
Funziona così:
👉 1️⃣ Inspira 6 secondi
Dal naso, lentamente.
Allarga la pancia, non il petto.
L’aria entra come un comando.
👉 2️⃣ Trattieni 15 secondi
Qui alleni la parte mentale.
Il cuore sale, il cervello vuole correre…
e tu rimani fermo.
È la calma nel fuoco.
👉 3️⃣ Espira 10 secondi
Lenta, totale.
Simula il recupero tra due scambi pesanti.
Chi sa espirare così, recupera combattendo.
👉 4️⃣ Pausa 0 secondi
Subito riparti.
Zero recupero.
Come nella BKFC: nessuno ti aspetta.
🔁 Ripeti per 10 minuti.
Fatto bene, vale più di un round al sacco.
🧠 RIFLESSIONE MENTALE — IL RESPIRO È POTERE
Quando faccio questa routine, mi ripeto sempre:
👉 “Finché il fiato regge, tutto regge.”
Il respiro è ciò che ti tiene lucido quando gli altri diventano confusi.
È ciò che ti fa avanzare quando gli altri frenano.
È ciò che ti fa vincere quando gli altri provano solo a sopravvivere.
A Philadelphia era evidente.
A Roma, ancora di più.
Non è magia.
Non è fortuna.
È fiato.
🩸 CONCLUSIONE
Un fighter vero non allena solo i colpi.
Allena ciò che permette ai colpi di arrivare fino alla fine:
il respiro.
Chi controlla il respiro…
controlla il ritmo.
Chi controlla il ritmo…
controlla il combattimento.
Chi controlla il combattimento…
vince i mondiali.
